Quando si parla di termometri per misurare la fertilità, spesso non si ha ben chiaro a cosa si faccia riferimento. Sarebbe, quindi, utile fare chiarezza sull’argomento. Come si sa, esistono vari modi per far sì che il concepimento sia più agevole, o quantomeno probabile. Uno di questi è la misurazione della cosiddetta temperatura basale.
Di cosa si tratta? Si tratta semplicemente della temperatura del corpo umano che viene registrata in condizioni chiamate, appunto, “basali”, ovvero prima di iniziare qualsiasi tipo di attività fisica: il momento migliore è proprio al risveglio (in particolar modo entro le 8 del mattino).
Che cos’è il progesterone?
Il progesterone non è altro che un ormone steroideo appartenente al gruppo degli ormoni progestinici. Si tratta di ormoni che sono capaci di influenzare l’attività di gruppi di cellule. In piccola parte, il progesterone è prodotto anche dall’uomo, attraverso le cellule testicolari del Leydig, ma si parla di un ormone tipicamente femminile. Quest’ormone viene prodotto dall’ovaio, dal corpo luteo e dalla placenta.
Come varia la temperatura corporea della donna?
Proprio quest’ormone determina anche un cambiamento della temperatura corporea della donna. Per esempio, durante la prima fase del ciclo mestruale, la temperatura della donna si mantiene su valori relativamente bassi, questo a causa del fatto che vi è poco progesterone in circolo.
Successivamente, in particolare dopo l’ovulazione, le cose cambiano: infatti, aumentando la quantità di progesterone in circolo, aumenta anche la temperatura corporea; questa subisce un aumento che solitamente si aggira dai 0,2° fino ad arrivare a 0,5° centigradi.
Precisamente, la temperatura prima del ciclo varia tra i 37 e i 37,5 gradi, con un aumento di circa tre decimi di grado rispetto alla fase preovulatoria.
Successivamente, all’inizio del flusso mestruale, si abbassa nuovamente. Poiché in caso di concepimento le temperature non si abbassano, visto che il progesterone continua ad essere in circolo, se si rileva temperatura basale 37 gradi più di 14 giorni dopo l’ovulazione è probabile che si tratti di gravidanza.
Misurando, come detto, la temperatura basale è quindi non difficile determinare il giorno favorevole per il concepimento (ovviamente è anche possibile determinare il periodo più o meno preciso durante il quale la fecondazione è invece meno probabile). Si tratta di un vero e proprio sistema naturale che può venire in aiuto, ma non va utilizzata come vero e proprio metodo contraccettivo: questa, infatti, ha comunque sia un ampio margine d’errore e bisogna prestare massima attenzione.
Come si utilizza?
L’utilizzo di un termometro basale, ogni mattina, appena svegli, non è assolutamente complicato: è necessario riportare i valori che vengono riscontrati in una tabella, in maniera tale da avere le idee chiare sui giorni fertili e quelli non fertili. Si consiglia di dormire almeno 3-4 ore prima di effettuare la misurazione, in quanto ciò incide in maniera determinante, oltretutto, la temperatura dovrebbe essere misurata sempre allo stesso orario. Ma non è tutto. Importante è sapere anche che l’andare a letto tardi o il cenare tardi possono influire su cambiamenti della temperatura basale.
La misurazione della temperatura basale si può effettuare con qualsiasi termometro?
No. Per la misurazione della temperatura basale occorre un termometro specifico, che si può comprare in farmacia: è un prodotto che presenta delle tacchette molto meno ravvicinate rispetto ai termometri usuali e quindi consente di poter rilevare e poi appuntare, variazioni anche minime di temperatura.
Viene sconsigliato di misurare la temperatura basale dalle ascelle, in quanto non è una misurazione precisa: il termometro basale, invece, va usato per via rettale, orale o vaginale. Stando a quanto dichiarato dagli esperti, la misurazione per via rettale, per quanto possa essere più fastidiosa, è sicuramente quella più precisa ed attendibile.